“Il genere umano ragiona per categorie: noi e loro, l’uguale e il diverso, natura e artificio. Noi non siamo natura, siamo cultura. E’ una concezione data per scontata da secoli, ma che la Broken nature presenta oggi come interrogativo. E’ la prima volta che una mostra portata osa affrontare il tema dell’ambiente in modo diverso della consueta lista di lagnanze di danni che il genere umano sta provocando alla natura e sul formidabile ruolo che, un pò di buona volontà, potrebbero avere le nostre tecnologie per risolverli. L’approccio di Broken nature è, al contrario, fondamentalmente filosofico. Identifica temi, non propone risposte, ma pone ottime domande. Mark Twain disse una volta: “ Se la torre Eiffel rappresentasse l’attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell’uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato è ciò con cui venne costruita la torre. Credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro”. Broken nature segue un approccio simile? Nono lo di sicuro, ma forse si.”

Carlo Ezechieli