L’attuale situazione di limitazione agli spostamenti porta a riconsiderare le realtà locali, ponendo le basi per un ampio ripensamento e trasformazione


Il Trionfo della Città: come la nostra più grande invenzione ci rende più ricchi, più intelligenti, più verdi, più sani e più felici era il titolo di un libro bestseller del 2012, che in realtà, alla luce dei fatti degli ultimi mesi - specialmente intorno al tema più sani - fa un po’ sorridere. Due condizioni, reciprocamente interferenti, si sono venute a determinare durante e in seguito alla quarantena. La prima è la riscoperta - in forma del tutto inedita, mediata dal mondo digitale in cui siamo ormai completamente immersi - di una dimensione locale e di piccola scala, contrapposta a quella metropolitana, imponente, luccicante, in uno stato di congestione e agitazione permanente. L’altra invece è rappresentata dalla forte limitazione agli spostamenti di lungo raggio, e pertanto alla globalizzazione, dove appunto le grandi metropoli trionfano in quanto gangli vitali del sistema. I territori interni, i luoghi alternativi alle grandi metropoli, di cui l’Italia è così ricca, si sono in breve tempo, anche se forse in forma transitoria, ripopolati. A livello turistico i centri minori, snobbati negli ultimi vent’anni a favore di destinazioni più ambiziose ed esotiche, sembrano aver acquisito una nuova linfa vitale. Sembra insomma che si sia verificato una specie di reset, un ritorno a forme di frequentazione dei luoghi, se non addirittura di organizzazione della società, fondate, come una quarantina di anni fa, su una dimensione locale, spesso caratterizzata da un’altissima qualità di vita, come sottolinea Stefano Fera, e capace di picchi culturali tanto inaspettati quanto eccezionali, come dimostrano le opere “di campagna” di Filippo Bricolo e Francesca Falsarella. Un fondamentale principio di riallineamento enunciato in questo numero da Cristina Mittermeier, uno dei più celebri pionieri della fotografia orientata alla tutela ambientale – nel suo straordinario quanto speciale contributo - sembra percorrere nello stesso modo la nostra consapevolezza di appartenere sia al territorio che all’ambiente. L’Italia è caratterizzata da un’incredibile concentrazione di tesori: una ricchezza culturale da scoprire, e sulla quale, malgrado tutto, è possibile rifondare un futuro.


Carlo Ezechieli

CE-A studio + Carlo Ezechieli - 2019 all rights reserved